Sclerosi laterale amiotrofica (SLA)
Il termine SLA è stato usato per la prima volta nel 1874 da Charcot per descrivere una malattia che causa la degenerazione delle cellule nervose responsabili del movimento (motoneuroni) nel midollo spinale ed in parti specifiche del cervello.
Riguarda quindi una malattia neurologica degenerativa che comporta la morte progressiva di cellule nervose del midollo spinale verificabile in una sclerosi delle sue parti laterali. La malattia si manifesta con una riduzione progressiva della massa dei muscoli.
La SLA è una malattia rara, colpendo in media una persona ogni 100’000 ogni anno, con una durata di alcuni anni; alcune persone riescono a sopravvivere fino ai 10 anni.
Solitamente la malattia inizia con disturbi della deglutizione e della parola (fonazione) con l’ incapacità di parlare in modo comprensibile. La malattia prosegue con la riduzione delle masse muscolari e può portare alla paralisi della muscolatura. Possono rimanere paralizzati anche i muscoli che servono alla respirazione. Non vengono colpiti i muscoli che servono al movimento degli occhi ed al controllo della defecazione e della capacità di urinare. Completamente normali rimangono la capacità intellettiva e di ragionamento e la capacità di percepire sensazioni ( tatto, vista , gusto, udito, odorato).
Purtroppo non esistono ancora delle terapie che permettano la guarigione. Si curano i disturbi con medicamenti che diminuiscono le contrazioni muscolari involontarie, con vitamine, con antibiotici, con antidepressivi, con farmaci che sciolgono il muco. Speranze di cura vengono dalla ricerca sulle cellule staminali cioè su cellule embrionali potenzialmente in grado di rigenerare anche le cellule nervose malate.