LA MUSICA COME AIUTO PER IL NEUROSVILUPPO DEI BAMBINI PREMATURI: SCOPRIAMO DI PIÙ
È ormai noto come la musica possa avere effetti terapeutici, ma gli scienziati sono riusciti ad utilizzarla per attivare e far crescere il cervello non del tutto sviluppato dei neonati prematuri. Questo è avvenuto grazie allo studio, intitolato “Music in premature infants enhances high-level cognitive brain networks”, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.
I bambini che nascono prematuramente, tra le 24esima e la 32esima settimana di gravidanza, hanno un rischio decisamente elevato di andare incontro a disordini del neurosviluppo. Questi disturbi possono presentarsi come difficoltà nell’apprendimento, problemi di attenzione e disturbi emotivi.
Ciò accade perché i bambini prematuri vengono al mondo in una fase in cui il loro cervello non è ancora completamente sviluppato. Infatti, subito dopo la nascita, vengono tenuti negli incubatori, che però offrono condizioni ambientali molto diverse da quelle del grembo materno.
“L’immaturità del cervello, combinata con un ambiente sensoriale disturbante, spiega perché le reti neurali non si sviluppino normalmente” spiegano gli esperti.
Gli scienziati si sono dunque chiesti cosa potesse aiutare i neonati prematuri nel loro neurosviluppo. L’idea era quella di creare un ambiente piacevole e stimolante, come riuscirci? La risposta degli esperti è ricaduta sulla musica.
Perchè la musica?
Per farsi aiutare in questo studio, gli scienziati hanno interpellato il compositore Andreas Vollenweider. Quest’ultimo, ha per prima cosa deciso di testare i suoi strumenti sui bambini per capire quali rendessero il cervello più attivo. Dai risultati è emerso che lo strumento più stimolante per i bambini è il pungi, uno strumento a fiato indiano utilizzato dagli incantatori di serpenti. Molto apprezzati sono stati anche l’arpa e le campane
Dopo aver fatto queste considerazioni e aver quindi composto una musica speciale con tutti gli strumenti ritenuti stimolanti, gli scienziati ne hanno testato gli effetti su tre gruppi distinti di bambini:
- neonati prematuri a cui è stata fatta ascoltare la musica,
- neonati prematuri a cui non è stata fatta ascoltare la musica,
- neonati a gravidanza completata a cui è stata fatta ascoltare la musica per determinare se lo sviluppo del cervello dei prematuri ai quali veniva fatta ascoltare la musica fosse simile al loro.
Quali sono stati i risultati?
Grazie alla risonanza magnetica funzionale gli scienziato hanno potuto dimostrare che i bambini prematuri hanno effettivamente una ridotta connettività funzionale tra le aree del cervello rispetto a quelli nati a termine. Nonostante ciò, i bambini prematuri a cui era stata fatta ascoltare la musica, hanno dimostrato un importante miglioramento della rete neurale, con un incremento della connettività tale da rendere il loro cervello simile a quello dei neonati a termine.