Dai composti attivi della felce possibile rimedio per i sintomi dell’Alzheimer
Un team di scienziati giapponesi dell’Università di Toyama ha scoperto che da un particolare tipo di felce (Drynaria) si estraggono sostanze che possono ridurre i sintomi dell’Alzheimer.
Il team ha sviluppato un metodo per isolare i composti attivi presenti in piante medicinali spesso utilizzate per la cura di malattie e per la produzione di farmaci.
“Abbiamo cercato di sviluppare metodi più efficienti per identificare composti attivi che tengano conto di questi fattori”, spiega Chihiro Tohda, autore senior dello studio pubblicato in Frontiers in Pharmacology.
Per testare alcuni composti derivati dalla Drynaria Rhizome, sono stati utilizzati topi con Alzheimer indotto. Inizialmente i ricercatori hanno trattato i topi usando un estratto grezzo di pianta macerata e osservando una riduzione dei disturbi della memoria e un aumento dei livelli di proteine amiloide e tau nel cervello. Hanno poi esaminato il tessuto cerebrale dei topi 5 ore dopo il trattamento osservando che tre composti della pianta (la naringenina e due suoi metaboliti) erano entrati nel cervello. Trattando i topi con naringenina pura sono stati notati gli stessi miglioramenti, osservando come una proteina chiamata CRMP2, legandosi alla naringenina nei neuroni, li induce a crescere.
Questo potrebbe essere identificato come il meccanismo attraverso il quale la felce Drynaria, con il suo composto attivo, migliora i sintomi della malattia, riducendo i sintomi dell’Alzheimer.